Maturità digitale delle imprese – aggiornamento 2023

Aggiornamento della classificazione individuale delle imprese nel percorso di transizione digitale

Luciano Bruccola, Conectens               

Pubblicato su Conectens.com il 31/8/2023

L’indagine Istat Imprese e Ict riferita all’anno 2021 mostra come il 60,3% delle piccole e medie imprese (PMI) italiane ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale.(Istat, Imprese e Ict – anno 2021).

La disponibilità dei nuovi dati consente di aggiornare le stime Conectens di posizionamento individuale delle imprese sul percorso di transizione digitale. I temi rilevati dall’indagine sono in parte diversi da quelli della rilevazione su cui si basavano le precedenti stime e, di conseguenza, sono state selezionate nuove dimensioni di analisi considerate come rilevanti nel processo di adozione di tecnologie e processi digitali.

In dettaglio i temi selezionati da questa indagine sono: la dotazione ai dipendenti di portatili con connessione per esigenze lavorative, il ricorso a servizi in cloud, l’utilizzo di tecnologie IoT e la diffusione dell’intelligenza artificiale nei processi, le vendite on line distinte tra web e sistemi di tipo edi (electronic data interchange) per lo scambio elettronico di documenti commerciali.

La nuova classificazione a cui si perviene consta sempre di 10 classi, dove 1 rappresenta il livello iniziale nel percorso di transizione digitale e 10 rappresenta il livello più avanzato, raggruppabili in 3 aree di basso, medio e alto posizionamento nel percorso di digitalizzazione. Si tratta sempre di una classificazione relativa e non assoluta che assegna la stima sulla base del confronto rispetto al totale della popolazione di riferimento, costituita dalle imprese con 10 addetti o più.

Nella Tavola 1 si mostra come incidono, per ciascuna delle 10 classi, il ricorso o la diffusione degli elementi distintivi che sono stati selezionati. L’analisi fa emergere alcune riflessioni di interesse.

Tavola 1 – Adozione temi digitali per classe IMDI

La prima considerazione riguarda le aree di digitalizzazione sulle quali si concentrano le imprese valutate ai primi stadi del percorso (classi 1 e 2). Si può vedere come l’utilizzo di pc portatili, il ricorso a servizi in cloud e la vendita web on line siano gli elementi digitali che possono essere considerati di prima attivazione. Questo si può spiegare con i costi contenuti, con l’adozione anche obbligatoria di processi più facilmente gestibili in cloud (si pensi ad esempio alla fatturazione elettronica) e con l’implementazione di operatività di commercio elettronico – accessibili anche a imprese di dimensione più contenuta – per le attività di alloggio e ristorazione e di commercio al dettaglio, che rappresentano le aree di attività economica maggiormente rappresentate rispettivamente nella classe 1 e nella classe 2.

D’altro canto l’adozione dei temi digitali più avanzati è appannaggio delle imprese posizionate più avanti e ove anche il fattore dimensionale gioca un ruolo determinante. Ed è qui ove i temi di intelligenza artificiale, l’implementazione di processi IoT sono elementi caratterizzanti e differenzianti, così come l’adozione di sistemi edi nei processi di vendita.

Gli aspetti di tipologia di attività economica, localizzazione territoriale, organizzazione e dimensione, performance aziendali caratterizzano altresì il profilo di ciascuna classe individuata di posizionamento sul percorso di transizione digitale. A titolo di esempio si riporta nella tavola successiva la composizione delle 10 classi a seconda della natura di attività economica svolta dalle imprese oltre ad una valutazione della dimensione aziendale rappresentata in ciascuna classe di imprese.

Tavola 2 – Composizione delle classi per attività economica e livello dimensionale

Ancorché raggruppate per esigenze di presentazione, appare evidente che non ci sono profili di attività economica, così come di dimensione aziendale, che da soli possono essere considerati come elementi caratterizzanti il posizionamento sul processo di transizione digitale.  Tale processo dipende infatti da un insieme di fattori che non possono essere catturati da una sola grandezza. Nondimeno, emergono comunque alcune indicazioni di interesse sulla composizione di imprese, sottostante a ciascuna classe di assegnazione.

Un ultimo commento è relativo al confronto tra la classificazione precedente (che è riferita ai dati di indagine 2019/2020) e quella qui brevemente presentata, riferita ai dati di indagine 2021. Dall’applicazione simultanea sui diversi portafogli di imprese sui quali è stato svolto l’esercizio, emerge un buon livello di stabilità di classificazione con circa un 80% delle aziende alle quali viene assegnato lo stesso livello (alto, medio, basso) di avanzamento nel processo di digitalizzazione. Non va comunque sottaciuto che il restante 20% delle stesse vede mutare il proprio posizionamento relativo.

Luciano Bruccola, Conectens. Proprietà riservata (2023)

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