Propensione Individuale al Digitale

Indagine Conectens 2024: misura della congruenza delle stime di digitalizzazione realizzate rispetto ai comportamenti dichiarati

Luciano Bruccola, Conectens

Pubblicato su Conectens.com il 12/2/2024

Conectens ha sviluppato una batteria di stime di Propensione Individuale al Digitale che vengono assegnate sulla base delle caratteristiche sociodemografiche delle persone. Le stime individuali coprono i seguenti aspetti: utilizzo social network, fruizione video, fruizione musica, news, e-commerce, richiesta documenti e certificati on line.

Le stime sono state sviluppate sulla base del patrimonio informativo Istat, in particolare l’indagine Cittadini e ICT[1], con ponderazioni e calibrazioni che hanno tenuto conto della disponibilità e dei piani di sviluppo sul territorio di connettività fissa e mobile[2], della adozione di servizi digitali da parte delle amministrazioni locali e l’ottenimento di finanziamenti PNRR[3] al fine di stimare la sensibilità locale ai processi di digitalizzazione, della presenza di farmacie e scuole sul territorio[4] al fine di stimare la densità abitativa intra comunale nelle 14 città metropolitane.

Con l’obiettivo di valutare il livello di congruenza delle stime di Propensione Individuale al Digitale, è stata condotta a fine gennaio 2024 una specifica indagine che ha investigato l’utilizzo di strumenti digitali e di pagamento e ha raccolto le informazioni sociodemografiche necessarie alla assegnazione delle stime. L’indagine, veicolata attraverso uno strumento di messaggistica istantanea e un social network professionale, ha proposto 8 domande con meno di 1 minuto necessario per il completamento e ha raccolto in modo anonimo circa 650 questionari.

Il focus del questionario proposto è stato investigare sull’utilizzo degli strumenti digitali e di pagamento, proponendo specifiche domande per ciascun aspetto e strumento. La Tavola 1 mostra i quesiti ed anche le risposte ottenute. Sul fronte digitalizzazione i dati presentano un notevole utilizzo dei diversi strumenti, ponendo l’insieme delle persone intervistate ad un livello alto se confrontato con i dati medi della popolazione italiana (si veda la già citata indagine Istat Cittadini e ICT 2022). La particolare selezione degli intervistati, compresi i canali di contatto utilizzati, ne è il fattore esplicativo. Sul fronte invece degli strumenti di pagamento, i risultati offrono una fotografia diversa con un differente utilizzo delle diverse opzioni.

Tavola 1

L’analisi dei risultati in combinazione con le variabili sociodemografiche raccolte, fa emergere 2 aspetti che potenzialmente influenzano il maggior o minor utilizzo digitale e dei mezzi di pagamento: l’età e il livello di scolarizzazione.

Per il primo, come mostrato in Tavola 2, le risposte ottenute presentano un progressivo maggior utilizzo degli strumenti digitali al decrescere dell’età e un maggior utilizzo degli strumenti di pagamento nelle classi centrali in età lavorativa matura. Da questa analisi è opportuno escludere le classi estreme di più giovani e di più anziani perché meno rappresentate.

Tavola 2

La Tavola 3 mostra invece i dati riferiti al titolo di studio e si osserva una concentrazione di risposte provenienti da laureati e un progressivo maggior utilizzo degli strumenti digitali e di pagamento all’aumentare del titolo di studio.

Tavola 3

Un’altra considerazione riguarda l’utilizzo simultaneo di strumenti digitali e di pagamento dichiarato dagli intervistati. A tal fine, le risposte al quesito digitale sono raggruppate in 3 classi omogenee dal punto di vista della numerosità: coloro che hanno risposto si al massimo a 4 dei 6 aspetti testati, coloro che hanno risposto si a 5 aspetti e coloro che hanno risposto si a tutti. Per ciascuno dei 3 gruppi si misura l’utilizzo degli strumenti di pagamento. L’analisi mostra – in Tavola 4 – come al crescere dell’utilizzo degli strumenti digitali, cresca anche l’utilizzo dei diversi strumenti di pagamento e in modo particolare per i pagamenti con smartphone e per il ricorso al credito al consumo. Il legame tra utilizzo degli strumenti digitali e di pagamento è manifesto anche per ciascuno dei diversi aspetti investigati presi singolarmente, seppur con qualche diversa sfumatura.

Tavola 4

Per valutare il livello di congruenza delle stime di Propensione Individuale al Digitale rispetto alle risposte dirette fornite dagli intervistati, a ciascuno di questi si assegnano le propensioni stimate per ognuno dei 6 aspetti investigati, sulla base delle proprie caratteristiche sociodemografiche.

In termini di misura di congruenza, vengono qui proposte due analisi.

Per la prima si suddividono i rispondenti tra coloro che hanno risposto si e coloro che hanno risposto no in relazione a ciascun aspetto. Il grafico in Tavola 5 mostra come il profilo di stime assegnato al primo gruppo sia – in media – complessivamente superiore rispetto al livello assegnato agli intervistati del secondo gruppo. La congruità tra stime assegnate e risposte al quesito è manifesta per ciascuno dei diversi aspetti investigati, in quanto ai primi sono assegnati a priori dei valori più elevati.

Tavola 5

La seconda analisi è realizzata attraverso la combinazione delle 6 diverse stime di Propensione Individuale al Digitale per avere un indicatore univoco del livello di digitalizzazione. I rispondenti sono classificati in 3 gruppi di uguale numerosità: il primo terzo raggruppa quelli con stima più bassa, il secondo terzo quelli con stima intermedia e l’ultimo quelli con stima più elevata. Incrociando questi con le risposte date al quesito, si osserva in Tavola 6 come gli intervistati che hanno spuntato sino a 4 aspetti, siano in larga parte quelli a cui è stata assegnata una stima inferiore. Al contrario, gli intervistati che hanno spuntato tutte le caselle sono composti in gran parte da coloro ai quali è stata assegnata una stima più alta. Ed è questo un ulteriore segnale di coerenza tra stime assegnate e risposte al quesito.

Tavola 6

In sintesi, obiettivo dell’indagine non è stato investigare direttamente sui temi oggetto della analisi: l’insieme degli intervistati non è quantitativamente né qualitativamente rappresentativo (distribuzione territoriale, titolo di studio, gli stessi strumenti utilizzati per la raccolta dei questionari, solo per citare alcuni elementi). Come esplicitato in premessa, l’obiettivo è stato quello di costruire un esercizio di misura della congruenza delle stime di digitalizzazione realizzate, raffrontando le informazioni sociodemografiche raccolte con le risposte registrate. Da questo punto di vista si può affermare che le stime assolvano il proprio ruolo in termini di valutazione della propensione al digitale.

Per quanto concerne l’utilizzo, le stime di Propensione Individuale al Digitale possono essere assegnate a ciascuna persona sulla base di informazioni sociodemografiche di semplice reperibilità. Qualsiasi organizzazione o azienda in ambito B2C può avere un interesse nel valutare la maggiore o minore propensione digitale dei propri clienti o prospects, ad esempio per promuovere un nuovo prodotto, servizio o una nuova iniziativa. La disponibilità delle stime ne consente di quantificare e qualificare preventivamente e rapidamente il target di riferimento per aumentare il focus dell’azione e massimizzarne i benefici.

Luciano Bruccola, Conectens. Proprietà riservata (2024)


[1] Istat – CITTADINI E ICT ANNO 2022

[2] Infratel Italia – MAPPATURA 2021 RETI A BANDA ULTRALARGA – CONNESSIONI MOBILI, MAPPATURA RETI FISSE 2021

[3] Agenzia per l’Italia Digitale – Servizi Digitali erogati in rete dagli enti, PA Digitale 2026 PNRR Candidature Finanziate (Comuni)

[4] Ministero della Salute – Dataset Farmacie, Ministero dell’Istruzione e del Merito – Informazioni anagrafiche scuole statali.

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