Digitalizzazione, consumi elettrici e sostenibilità nelle PMI italiane
Dati e rilevazioni che sintetizzano i trend in atto in Italia con raffronti europei
Luciano Bruccola, Conectens
Pubblicato su Conecctens.com il 29/10/2025
I percorsi di transizione digitale e sostenibile, i costi legati all’approvvigionamento di energia sono tra i temi più rilevanti che le imprese italiane fronteggiano[1]. In questo articolo presentiamo alcuni dati e rilevazioni che sintetizzano i trend in atto in Italia, con anche qualche raffronto europeo.
Il modo in cui una data impresa si pone rispetto a tali sfide può dare un’idea della propria dinamicità e quanto sia proiettata verso il futuro. Per chi intenda valutarla come partner commerciale, la comprensione del posizionamento sui diversi percorsi di transizione è un elemento di conoscenza rilevante.
La trasformazione digitale pervade ogni nostra attività e la velocità con la quale si propaga sembra quasi essere visibile ad occhio nudo. Per quanto concerne le imprese in Europa, un dato sopra gli altri può dare la misura dell’evoluzione: il volume di dati che transitano sul cloud per il 2025 è stimato ad oltre 70.000 petabyte con previsione al 2030 di raggiungere una dimensione 8 volte più grande.[2]
Per quanto riguarda l’Italia, Istat realizza annualmente la “Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese”[3], la quale fornisce un ampio e articolato insieme di informazioni relative all’utilizzo delle suddette tecnologie nelle imprese italiane con almeno 10 addetti. L’indagine è di particolare rilevanza per la periodicità di rilevazione e per il numero di imprese coinvolte: il campione ha una dimensione complessiva di oltre 25.000 imprese rappresentativo di un universo pari a circa 200.000.
Gli ambiti a cui le imprese prestano maggiore attenzione – sia attuale che prospettica – riguardano la sicurezza informatica e la formazione informatica dei dipendenti e i social media. Di rilievo è la valutazione prospettica del peso sugli investimenti nell’area delle tecnologie IA per le imprese di grande dimensione.
I dati raccolti dalla indagine alimentano anche la rilevazione Eurostat sulla digitalizzazione in Europa e posizionano le imprese italiane (sia totale sia con riferimento alle PMI) in una posizione leggermente al di sotto della media europea.[4]
Superata l’emergenza della pandemia, i temi di sostenibilità rappresentati dall’acronimo ESG, hanno monopolizzato l’attenzione, con spinte provenienti dalle legislazioni e dalle regolamentazioni introdotte a livello europeo, che pure qualche criticità hanno generato soprattutto con riguardo alle tempistiche di adozione attese.
Nonostante qualche rallentamento – si pensi allo slittamento dell’adozione della CSRD per un più ampio insieme di imprese[5] – il processo sottostante di attenzione a questi temi però sembra avere una propulsione propria, guidata anche da sensibilità individuali.
Con riferimento alle imprese manifatturiere, il Centro Studi di Confindustria[6] sottolinea come l’Italia sia una delle economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea: nel 2023 l’intensità di emissioni dell’economia italiana è stata quasi un terzo inferiore alla media del G20 e, pur essendo la seconda manifattura dell’Unione Europea, occupa solo il diciassettesimo posto per intensità di emissioni. Inoltre, uno dei punti di forza della circolarità del sistema industriale si può riscontrare nel basso uso di risorse per la produzione e, ancora, l’Italia va considerata fra i leader europei nella gestione dei rifiuti.
La rilevazione multiscopo del censimento permanente delle imprese di Istat contiene una sezione espressamente dedicata alla “Sostenibilità ambientale e sociale”[7]. Anche in questo caso i numeri in gioco – campione di circa 280 mila imprese con 3 e più addetti, rappresentative di un universo di oltre 1 milione di unità – ne fanno un punto di riferimento per capire il grado di attenzione delle imprese italiane a questi temi. Quasi il 40% delle imprese dichiara di aver intrapreso almeno una iniziativa rivolta alla sostenibilità ambientale e quasi il 35% di aver intrapreso almeno una iniziativa di sostenibilità sociale, con differenze sostanziali legate soprattutto alla dimensione aziendale e al settore di attività economica. La nuova rilevazione in corso, che si concluderà nel 2026[8], misurerà l’evoluzione dell’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese.
Con riguardo alle imprese manifatturiere, Istat ha anche realizzato un’analisi di stima della relazione tra sostenibilità ambientale e performance economiche[9] e riporta una relazione positiva tra sostenibilità e produttività, tuttavia limitata alle sole imprese che risultano maggiormente impegnate nella tutela dell’ambiente, soprattutto in connessione all’utilizzo di fonti rinnovabili ed all’efficientamento energetico.
Secondo i dati Eurostat i prezzi dell’energia elettrica, dopo il brusco rialzo del 2022 sono in discesa ma comunque al di sopra dei livelli precedenti[10]. Confindustria osserva che la composizione della produzione italiana – che vede il ruolo predominante del gas – rende i prezzi di approvvigionamento di energia da parte delle imprese italiane più alti rispetto alle altre aziende in Europa.[11]
Dotarsi di impianti autonomi di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili rappresenta una priorità dal punto di vista dei costi e, al tempo stesso, un progresso sul percorso di transizione sostenibile.
Sulla base dei dati GSE elaborati da Conectens, le imprese beneficiarie di almeno 1 incentivo (Conto Energia, FER, GRIN, Tariffa Omnicomprensiva) per impianti qualificati IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili) o FER (Fonti Energetiche Rinnovabili), negli anni che vanno dal 2021 al 2024, sono state oltre 100.000.[12]
Questo dato non rappresenta la totalità delle imprese dotate di impianti autonomi di produzione da fonti rinnovabili, ma testimonia comunque il livello di adozione della autoproduzione sostenibile.
Un’azienda che si pone in modo propositivo rispetto all’insieme di questi temi è certamente un’azienda proiettata nel futuro e privilegiata nel momento in cui è valutata come partner commerciale, che sia fornitore piuttosto che cliente.
Al di là della ristretta cerchia delle imprese di dimensione importante, sulle quali sono reperibili direttamente informazioni prodotte dalle aziende stesse, nel momento in cui si approccia il vasto universo delle PMI in Italia, la disponibilità delle stime di posizionamento Conectens sui percorsi di transizione digitale, di transizione sostenibile, dei consumi elettrici e autoproduzione da fonti rinnovabili, sono un supporto all’inquadramento delle imprese.[13]
Per le aziende che gestiscono portafogli di clienti PMI, queste stime sono funzionali alla valutazione delle potenzialità commerciali individuando clienti e prospects più avanti nei percorsi di transizione e meritevoli di focus e considerazione. Allo stesso modo, le stime sono di interesse anche nei processi di valutazione dei fornitori, laddove supportano l’apprezzamento di quelli potenzialmente più dinamici.
Luciano Bruccola, Conectens. Proprietà riservata (2025)
[1] L’impatto dei dazi alle esportazioni non è trattato in questo articolo.
[2] EU Commission, The European Data Market Study 2024-2026, D2.1 FIRST REPORT ON FACTS AND FIGURES, https://ec.europa.eu/newsroom/repository/document/2025-13/EDM_2024__2026__First_Report_on_Facts_and_Figures_9cU0iIjcuSZhjmwI9TchwqenidQ_114043.pdf, cap 10 Data Flows.
[3] Istat, IMPRESE E ICT | ANNO 2024, 2025.
[4] Eurostat, https://ec.europa.eu/eurostat/web/interactive-publications/digitalisation-2025#technology-uptake-in-businesses.
[5] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_25_614.
[6] Carapella P., “Sostenibilità e circolarità delle imprese italiane”, Nota dal CSC n. 2-20 25.
[7] Istat, Censimento permanente delle imprese 2023: primi risultati, 2023.
[8] Istat, https://www.istat.it/statistiche-per-temi/censimenti/imprese/
[9] Istat, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E PERFORMANCE ECONOMICA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE Anno 2022, 2025.
[10] Eurostat, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Electricity_price_statistics#Electricity_prices_for_non-household_consumers.
[11] Confindustria, https://www.confindustria.it/news/regina-a-la-verita-su-energia-subito-un-cambio-di-passo-in-ue/, 2025.
[12] Elaborazioni Conectens su dati GSE (https://www.gse.it/). Dati aggiornati a gennaio 2025.
[13] Per un approfondimento vedi gli articoli Conectens Posizionamento delle imprese sui percorsi di transizione sostenibile e digitale: applicazione ai Distretti Industriali e Consumi elettrici delle imprese.

