Consumi elettrici delle imprese
Stima dei consumi, autonomia energetica, transizione sostenibile e digitale: realizzazione delle stime e case study sulle imprese della provincia di Parma
Luciano Bruccola, Conectens
Pubblicato su Conectens.com il 21/2/2025
Le tensioni legate alle crisi internazionali che coinvolgono le fonti di approvvigionamento hanno come conseguenza un impatto diretto sui costi dell’energia. Con riferimento al mondo delle imprese, quanto più per una impresa la spesa energetica è importante, tanto più le ripercussioni economiche dell’aumento dei costi sono rilevanti.
La valutazione dei consumi elettrici di una azienda può aiutare a evidenziare il grado di esposizione a eventuali rincari energetici e l’opportunità di dotarsi di impianti di autoproduzione che utilizzino fonti rinnovabili, con benefici economici e di posizionamento sul percorso di transizione sostenibile.
Nel momento in cui emergono difficoltà a raccogliere in modo diretto i dati di consumo delle imprese, vuoi perché non disponibili, vuoi perché ci si confronta con insiemi numericamente rilevanti, la disponibilità di una stima dei consumi elettrici è di supporto in tale valutazione.
Il modello di stima dei consumi elettrici
Si presenta, di seguito, lo sviluppo Conectens di realizzazione di un algoritmo di stima dei consumi elettrici delle imprese e in dettaglio:
- le fonti dati utilizzate e l’approccio metodologico,
- un esercizio di valutazione delle stime sulla lista delle imprese energivore,
- un approfondimento sul tema dell’autonomia energetica in relazione al posizionamento delle imprese sui percorsi di transizione digitale e sostenibile.
Per questi ultimi due punti sono state condotte analisi specifiche sull’insieme delle imprese della provincia di Parma. In continuità con quanto sviluppato per le stime del posizionamento sui percorsi di transizione digitale e sostenibile, l’universo di riferimento è quello delle imprese con 10 e più addetti.
La società Terna[1] cura la raccolta dei dati statistici del settore elettrico nazionale; in relazione ai consumi delle imprese i dati sono articolati per provincia e tipologia di attività economica.
L’incrocio con i dati Istat[2] sulle consistenze delle imprese (unità locali) suddivise per classi dimensionali e degli addetti a livello provinciale disaggregato per le stesse classi di attività economica, consente di pervenire ad una stima del consumo medio per addetto a livello di provincia, attività economica e classe dimensionale. Attraverso questo elemento si perviene quindi ad una stima del consumo elettrico di ciascuna impresa in funzione della propria localizzazione territoriale, attività economica e numero dipendenti.
La Tavola 1 presenta l’assegnazione delle stime al totale delle imprese in Italia con 10 e più addetti. Le stime di consumo elettrico sono state aggregate in 8 classi raggruppando, in modo più omogeneo possibile, le imprese con la stessa dimensione di consumo. L’analisi restituisce una fotografia per la quale al 25% circa delle imprese (classe 1) viene assegnata una stima di consumo elettrico annuo inferiore a 50 MWh, al successivo 25% circa (classe 2) una stima annua compresa tra i 50 e i 100 MWh, al successivo 25% (classe 3) una stima tra 100 e 200 MWh annui. L’ultimo 25% è relativo alle imprese per le quali si stima un consumo più elevato ed è distinto in 5 classi diverse.
Tavola 1

Fonte: Stime Conectens su dati Terna, Istat (2025)
Caso di Studio: la Provincia di Parma
Una volta costruito l’algoritmo di assegnazione della stima a ciascuna singola impresa, è possibile condurre analisi specifiche sui diversi portafogli di imprese. Come già accennato si è selezionato l’insieme delle imprese con 10 e più addetti presenti nella provincia di Parma.
Il percorso di analisi si è sviluppato attraverso i seguenti passaggi:
- Assegnazione della stima dei consumi elettrici alle imprese del territorio;
- Incrocio tra classe di consumo elettrico e posizionamento sui percorsi di sostenibilità e innovazione;
- Valutazione delle imprese energivore nel territorio e stime di consumo elettrico assegnate;
- Valutazione delle imprese con impianti di produzione energia rinnovabile nel territorio e posizionamento sui percorsi di sostenibilità e innovazione.
In Tavola 2 sono rappresentate le oltre 2.000 imprese con 10 o più addetti della provincia di Parma, classificate (in alto) per posizionamento sui percorsi di transizione digitale e sostenibile e (in basso) rispetto alla stima assegnata di consumo di energia elettrica.
Il confronto tra la numerosità relativa delle imprese della provincia di Parma classificate nei 4 segmenti prioritari (che raccolgono le imprese con posizionamento alto o medio alto su ciascuno dei percorsi) e il peso assunto a livello nazionale, restituisce un quadro di maggior avanzamento sui percorsi di transizione delle imprese di Parma rispetto al benchmark nazionale (59% a Parma contro il 41% nazionale)[3].
Per quanto concerne la stima dei consumi elettrici, mentre nel segmento A si posizionano le imprese con consumi elettrici stimati più elevati, nei 4 segmenti prioritari (A, B1, B2 e C), la presenza di imprese con stime più contenute restituisce una composizione diversificata.
Tavola 2

Fonte: Stime Conectens applicate ai dati Camera di Commercio (2025)
La disponibilità di liste nominative delle imprese energivore registrate dalla CSEA[4] consente di identificare quelle presenti nella provincia di Parma. La valutazione della stima dei consumi elettrici sull’insieme delle imprese parmensi iscritte nelle liste energivore, nell’ordine di più di 100, restituisce una misura del grado di attendibilità delle stime: all’86% delle stesse viene assegnata una stima elevata di consumo, come presentato in alto della Tavola 3. Questa misura conferma il dato riscontrato in altri contesti anche dimensionalmente più elevati.
L’ulteriore disponibilità, a cura della GSE[5], di liste nominative di imprese che accedono a incentivi economici in quanto proprietari di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, consente altresì di identificare quelle presenti nel territorio nell’ordine di circa 200. Con riferimento a quest’ultime, il 76% delle imprese con incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è classificato nei 4 segmenti prioritari sui percorsi di transizione sostenibile e digitale.
Queste analisi confermano, peraltro secondo le attese, una relazione tra dotazione di impianti da fonti rinnovabili e posizionamento avanzato sui percorsi di transizione e in particolare su quello di sostenibilità.
Tavola 3

Fonte: Stime Conectens ed elaborazioni su dati Camera di Commercio, CSEA, GSE (2025)
In conclusione, nei casi in cui i consumi elettrici di una azienda rappresentino un elemento di interesse nella valutazione di complessità o dei bisogni della stessa, l’algoritmo di stima dei consumi elettrici delle aziende è un efficace elemento aggiuntivo di valutazione preliminare.
L’algoritmo Conectens di stima dei consumi elettrici si affianca a quelli già sviluppati di stima del posizionamento delle imprese sui percorsi di transizione digitale e sostenibile, arricchendo il ventaglio di strumenti utili quando ci si confronta con insiemi numericamente rilevanti e per i quali la raccolta di informazioni dirette è onerosa.
Luciano Bruccola, Conectens. Proprietà riservata (2025)
[1] Terna S.p.A. cura la raccolta dei dati di mercato e statistici del settore elettrico nazionale Per le analisi si sono considerati i dati disponibili più recenti relativi ai consumi annui dell’Industria e dei Servizi nel 2023. Alla data di questo documento si tratta degli ultimi aggiornamenti disponibili.
[2] Istat, Registro Statistico delle Imprese Attive (ASIA).
[3] Vedi Conectens.com: Posizionamento delle imprese sui percorsi di transizione sostenibile e digitale: applicazione ai Distretti Industriali
[4] La Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) gestisce gli elenchi delle imprese energivore che possono accedere alle agevolazioni previste per le imprese a forte consumo di energia elettrica (consumo medio di energia elettrica pari almeno ad 1 GWh/anno e operano nei settori indicati dalla Disciplina europea in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia). Per questa analisi si sono estratte le liste delle imprese presenti – almeno una volta – negli elenchi dal 2021 al 2025 (dati aggiornati a gennaio 2025).
[5] Gestione Servizi Energetici (GSE) promuove, attraverso l’erogazione d’incentivi, l’energia elettrica prodotta in rete dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili (fotovoltaici, eolici, idroelettrici). I proprietari degli impianti qualificati IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili) o FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) e convenzionati con il GSE hanno diritto al riconoscimento di un incentivo economico (Conto Energia, FER, GRIN, Tariffa Omnicomprensiva). Per questa analisi sono state considerate le imprese beneficiarie di almeno un incentivo dal 2021 al 2024 (dati aggiornati a gennaio 2025).